lunedì 19 marzo 2012

Le illustrazioni per SCHEHEREZADE




Per SCHEHEREZADE, ho realizzato le illustrazioni per la favola  Abdallàh uomo di terra e uomo di mare tratta da Le Mille e una Notte. Eccone alcune:




"Se tu mi liberi diventerai il mio padrone e io il tuo schiavo. Hai nulla in contrario a ridarmi la libertà per amore di Dio, a stipulare con me un patto e a divenire il mio padrone? Io verrei ogni giorno in questo luogo, e tu pure ci verresti portandomi come regalo qualche frutto della terra, poiché voi avete uova, fichi, cocomeri, pesche, melagrane e altro ancora".




"Tutto quanto mi porterai sarà ben accetto; noi possediamo invece coralli, perle, crisoliti, smeraldi, giacinti e gemme. Io ti colmerò la cesta, nella quale mi porterai i frutti, di pietre preziose prese fra le gemme del mare".





“Questo è grasso di fegato di una certa specie di cetaceo chiamato dandàn, che è fra i pesci più colossali e il nostro maggior nemico. La sua mole è più grande di quella di qualsiasi pachiderma esistente da voi sulla terra, e se vede un elefante o un cammello se li divora”.




Al-Barri vedeva davanti a sé a dritta e a manca grandi masse d'acqua, le ammirava e guardava con curiosità le varie specie di pesci che vi guizzavano dentro, grandi e piccoli, simili a bufali e a bovi, a cani e a esseri umani.





“Questa è la mia dimora, e tutte le case di questa città sono così come questa, delle grandi o piccole grotte nelle montagne. Lo stesso dicasi di tutte le altre città del mare. Chi vuole costruirsi un'abitazione si reca dal sovrano e gli comunica che sarebbe suo desiderio eleggere dimora nel tal luogo. Il re manda allora, insieme con costui, una schiera di pesci, detti beccatori, ai quali dà come compenso una certa quantità di pesci; costoro, che sono forniti di becchi tali da sminuzzare la salda roccia,si recano alla montagna desiderata dall'aspirante ad abitarvi, e vi scavano l'alloggio, mentre il padrone pesca per loro dei pesci di cui li imbecca finché la grotta viene ultimata. Poi essi se ne vanno e il proprietario della casa vi prende dimora. Gli abitatori del mare fanno tutti così, non hanno reciproche relazioni e non si servono tra loro che per mezzo di pesci: e tutti sono dei pesci”.  

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